Archivi del mese: dicembre 2008

“Garo Babbo Natale….”

“…lo so che è un pochino tardi per scriverti, ma ho letto che da te i servizi postali sono veloci, non come le ferrovie ed i processi dalle nostre parti. Forse sono poco originale, ma anch’io bramerei ottenere dei regalini. Si tratta dell’esaudire alcuni desideri. E  che inanzi ad un desiderio grande, sarebbe necessaria una lampada grande, da sfregare.  Certo, certo, Aladino e la Grande Marca neppure li conosci, ma si dice per dire. Potresti, Babbino, fare in modo che….

“..la mistica e silenziosa aura della Stella, dei Magi e dei Gesùbambini abbia la meglio sui chiassosi anatemi e sugli invadenti  vaniloqui delle Alte Gerarchie?

..si comprenda che un biglietto di auguri vale almeno quanto 100 sms inviati in serie?

..per strada i passanti pongano più attenzione allo skyline,  ai rumori, agli odori, a dove mettere i piedi, anziché immolarsi come moderni rabdomanti della cella telefonica?

.. Ilaria e Rino (e la riesumata Megan), concedano una meritata tregua nell’offrire parole, promozioni, chiavi, chiavette con 2.000 euro di traffico incluso (che, guarda caso, costano esattamente 2.000 euro)?

…il bianco nonno Gransoleil si cimenti in appassionanti gare di briscola e conceda l’occasione della vita a qualche giovane volonteroso cameriere in cerca di primo impiego?

..i politici risparmino ai telespettatori le dichiarazioni – strenna con il pulloverino in cachemire blu  frescodicartadapacco, l’alberello scintillante sullo sfondo, l’occhio vitreo, trattenendo a fatica i burp indotti da spumante, abbacchio e mandorlato?

Potresti (inoltre) fare in modo di abradere dagli schermi tutti i “meglio di“,  i “collage” i “rewind” i dolceremix“, i “supervarietà” (leggi: minestroni catodici riscaldati)?

E fare in modo che lo stagionato ciambellano della seconda serata non svolazzi per le librerie  (oltre che da un  programma all’altro), con prona deferenza, per presentare il ciclico trattatello di fine anno? E che…

…dopo la bici e il computer, non si portino alla ribalta delle cronache pure i gomitoli di tutti i gatti di Garlasco?

..si badi più all’essenziale. A scapito del superfluo?

…si scelga qualche volta in più  la bici.  In luogo del  SUV?

… non si superi a destra, in autostrada?

Infine, il regalo dei regali. Potresti aiutare il Garolfo ad essere un pochino meno tignoso?  E  fare in modo che si presenti puntuale ai pasti (soprattutto in presenza di ospiti)?

Grazie, Garo Babbo Natale!”

Il Garolfo porge i più sinceri auguri di buone feste a tutti i blogger del mondo. Ma anche a tutti gli allegrici al bit, che alla tastiera (ancora) preferiscono la stilografica.

“Niùs”!

27 novembre. Cucina molecolare, nuova frontiera della gastronomia (Tiggìuno, edizione delle 13.30).

28 novembre. I saldi a Long Island (N.Y.). (Tiggìdue, edizione delle 13.00).

29 novembre. Le fasi salienti del campionato italiano di yo yo a Casalecchio di Reno (Tiggìuno, edizione delle 20.00).

30 novembre. Il numero di milioni di italiani che trascorreranno il Natale in viaggio (Tiggìdue, edizione delle 13.00). Sarto inglese fa tessere gli abiti alle Mauritius e li vende con l’etichetta made in England (*). (Tiggìuno, edizione delle 13.30). “Lancio” della fiction su Papa Paolo VI (Tiggìuno, edizione delle 20.00).

1 dicembre. Tornano di moda i guanti nelle collezioni degli stilisti (Tiggìuno, edizione delle 20.30).  Cinquemilioni e 260.000 ascoltatori per la fiction su Papa Paolo VI. (Tiggìuno, edizione delle 20.30).

4 dicembre. La moda del presepe con i personaggi dell’ attualità (Tiggìuno, edizione delle 20.00). Il nuovo Nokia n-97, farà concorrenza all’I-Phone (Tiggìuno, consigli per gli acquisti, edizione delle 20.00). L’italiano medio tra i 18 e 70 anni, pigro, grasso ed inguaribilmente ottimista [oltre che un pochino telerimbecillito  (N.d.G., Nota del Garo), Tiggìdue edizione delle 20 30].  I troll stanno tornando di moda in Irlanda. Nasuti, irsuti e forzuti vivono dentro le rocce, assieme a gnomi, folletti, coboldi, elfi, nanetti, goblin e leprecauni (!). (Tiggìdue edizione delle 20.30).

E ancora. Il mouse del PC compie 40 anni; corsa all’abete; l’ippopotamo pigmeo dello zoo di Londra; i personaggi famosi e i loro cani; il libro dei VIP fotografati quando meno se lo aspettano (?). (Tiggìuno e due del 9 dicembre).

(*) Solo uno degli innumerevoli scoop del sagace corrispondente londinese dalla folta criniera.

Il Garolfo medita, sollevato, sul fatto che queste non siano le uniche veline fornite dalla tivvù dello Stato. Se la temperatura non è stabile  sui 25 gradi l’estate, 10 l’iverno, e in cielo non splende un sole come una polenta, c’è sempre la possibilità di dar notizia di qualche meteoeventoEmergenza caldo, freddo, umidità, neve, uragano, aurora boreale, acquaaltaavenezia. Se Olindo strizza l’occhio a Rosa, si apre il dibattito giornalistico sull’atroce dubbio che si sia trattato di un tic da stress,  di un ammiccamento erotico o, ancora, di un estremo, quanto maldestro tentativo di inquinamento delle prove. Se, poi, le notizie scarseggiano perdavvero, giunge in soccorso la spassosa “Nota Politica”, buona per tutte le condizioni climatiche (e tutti i colori dell’emiciclo parlamentare). Il Nostro, incuriosito, sfoglia il Devoto, alla ricerca della definizione di “servizio pubblico”. Legge  scosso, pensando che che vi sia il serio rischio che alla richiesta di un informazione ad vigile urbano per strada, questi estragga  un bel violino dal suo tascapane e strimpelli qualche soave aria. Che l’Ufficiale d’Anagrafe, in luogo di un anonimo certificato di residenza, prepari e serva al banco un dissetante mojito. Che il medico di famiglia, in luogo della ricetta per lo sciroppo, doni un grattaevinci con il quale potersi aggiudicare fino a dieci lastre o venti pigiamini di gesso. Con l’invito a ritentare, perché la prossima volta è sempre quella più fortunata.

Richiudendo il librone polveroso, il Garolfo richiama alla mente, non senza nostalgia,  l’infantile  e sinistra  inquietudine provata nell’udire la celeberrima Sigla di Inizio Programmi alle cinque in punto.  Nulla di paragonabile ai brividi che percorrono incontenibili la schiena durante la visione di un italico, pubblico, ingiacchettato mezzobusto.

P.S. Il Tiggìtre non è stato preso in considerazione in quanto in onda in orari incompatibili con i bioritmi quotidiani del Garolfo.


Alieni.

Il Garolfo, quando la neve scende copiosa, regredisce (qualcuno potrebbe obbiettare che per regredire è necessario essersi già lasciati alle spalle un certo percorso, ma tant’è). Nel senso che ritorna pupo (con la “p” minuscola). Fino al punto di calzare le fide scarpette da running, l’affezionato berrettino nero e tuffarsi nell’orizzonte urbano avvolto dalla coltre bianca, per la sgambatina serale. Niente cronometro, niente tempi da rispettare; i bei momenti si degustano con pacata ed imperturbabile flemma (mora mora, per dirla in malgascio).  I fiocchi, corposi ed insistenti, pungono il viso come spilli invisibili; qualcuno di essi si spinge, curioso, fino all’ugola del Nostro, inducendolo a rischiararsi la voce. La neve fresca cede gradevolmente sotto i piedi; se non fosse per qualche grado in meno e per l’assenza del sole che si tuffa in mare, al Garo parrebbe di trotterellare sulla fine sabbia di una battigia qualsiasi. I forzati delle automobili armeggiano apprensivi attorno alle loro scatolette di sardine con l’intento di accudirle, proteggerle, affrancarle dal candido manto che le avvolge: osservano il Garolfo-corridore ed i rari folli che hanno maturato la sua medesima (malsana) idea, come se fossero strani esseri testè sbarcati da Marte.  Una ragazza intabarrata di nero spinge la sua bici rosa lungo il fiume, la appoggia ad un albero e assaggia un pugno di neve da un cespuglio. La cagnetta Easy , richiamata con un urlaccio dal padrone, insegue giocherellona il proprio simile scambiandolo, non a torto, per un giullare perditempo in cerca di svago.

Dopo avere osservato ed annusato a pieni polmoni centinaia di migliaia di puntini bianchi, frammisti all’aria gradevolmente gelata, l’immarcescibile sportivo si dirige verso casa, meditando di lasciare traccia informatica dell’inaspettato, appassionante evento. E’ consapevole di giocarsi un argomento che “sarebbe tornato buono per Natale”, ma la neve copiosa è come la Pasqua e (ahimè) il mal di pancia in viaggio: quando arriva arriva ed è necessario testimoniarne la venuta. Una bella doccia, calda zuppa ristoratrice e ancora fiocchi, filtrati, questa volta, dal tepore domestico e dai vetri delle finestre. Fuori, però, è tutt’altra cosa….