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Naturale regolarità.

Il Garo, come consuetudine, procede al rito della vestizione per gettarsi in strada e respirare un pò di aria fresca serale. Immediatamente balza all’occhio il numero insolitamente elevato di podisti “della domenica” nonostante il giorno feriale, alcuni dei quali mai notati prima d’ora lungo il torrente. Pensa alle feste da mò trascorse, agli eccessi, ai pasti pantagruelici. Panettoni, pandori & affini che hanno instillato nei loro divoratori sensi di colpa vincibili solamente togliendo dalla naftalina succinte tutine da corsa e scarpette ginniche indurite. Corpi legnosi dal perimetro importante, intabarrati di colori fluorescenti, guantoni, passamontagna, fuseaux neri a fil di pelo che spuntano dai pantaloncini corti della Adidas. Le articolazioni scricchiolano e le falcate non sono propriamente dotate di ampiezza olimpionica. Il Garolfo, trotterellando pure lui, pensa a come potrebbe essere vuoto il portafoglio del vetusto musicista dal ciuffo corvino, se almeno una piccola percentuale di questi sportivi dell’anno nuovo riuscisse a mantenersi virtuosa per almeno qualche settimana ancora. Così, in luogo della panacea per il colesterolo in eccesso, i consumatori si tufferebbero in acquisti compulsivi di yoghurt della valletta bionda. Quello più amato dai gonfi (rectius, dalle gonfie). E da coloro che attendono con trepidazione il rinnovo del permesso di soggiorno.

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Sic transit.

Il Garolfo si regge saldo all’apposito sostegno. Una voce da altoparlante ridonda sulle lamiere metalliche che rivestono la stazione. “Tecnici dei bagni autopulenti contattare Termini”. Solo un presagio di quanto proietterà, poco dopo, in un loop infinito, il monitor al centro del convoglio. La bionda soubrette dello yogurt-vigile urbano del colon, fa la sua comparsa anche venti metri sotto terra per convincere le pendolari che senso di gonfiore, stitichezza (*), senso di disagio, cattivo umore e nervosismo, pigrizia, stanchezza, possono essere causati da problemi di transito intestinale (**). Lucio Sestio. Uscita lato. Sinistro. Poco importa se una distinta signora qualsiasi si è divorata tre anatre all’arancia, quattro tavolette di cioccolato fondente, è vestita da Zorro, si è appena accapigliata con la collega d’ufficio, oltre che essere reduce da tre folli  notti trascorse ad ubriacarsi in discoteca. Solo il transito intestinale può fregiarsi  dell’esclusiva di padre dei peggiori sintomi. Prossima fermata. Numidio Quadrato. Uscita lato. Sinistro. Il Garo osserva l’umano melting pot immerso in copie di City, Leggo, settimanali frivoli, spartiti, appunti, musica ed audiolibri avidamente succhiati con le orecchie. Porta Furba. Quadraro. Uscita lato. Sinistro. Un crocchio di turiste americane sale gorgogliando frasi ad un primo ascolto incomprensibili. Neppure loro, con un ventre che nulla ha a che spartire con una tavola da surf (o da neve che è uguale) si appassionano al potere taumaturgico del beverone. Prossima fermata. Arco di Travertino. Uscita lato. Sinistro. Il Garolfo pensa con sconcerto a come sia possibile che nessuna delle dame presenti si premuri di verificare, attraverso l’autopalpazione del pancino o lo screening diagnostico dell’umore, la presenza (congiunta o disgiunta) dei preoccupanti sintomi descritti con immagini di fanciulle tribolanti.

Basito per l’altrui indifferenza verso il proprio stato di salute, il  Nostro si infila attraverso le porte scorrevoli e, in buona compagnia, riguadagna la superficie dopo aver percorso tunnel, scale mobili e fatto roteare tornelli metallici. Un sole abbacinante scontorna le meraviglie della Città Eterna: anche su questo lembo di crosta terrestre  i problemi di transito sembrano non mancare. Qua, tuttavia, gli stessi sono agevolmente gestiti con qualche colpetto di clacson, manovre repentine, taciti sguardi comprensivi attraverso i finestrini abbassati a metà. Solo qualche espressione colorita sembra evocare, neppur così velatamente, i mirabili effetti del Bifidus Actiregularis….

(*) E pensare che il Garo è sempre stato convinto del fatto che i problemi di transito si manifestassero dopo aver divorato una cassettina di prugne belle mature. Non si finisce mai di imparare… Alessia, sei tutti noi!

(**) Che attanaglia ben il 46,3% delle donne italiane (!)

Foto:Garolfo 2009