Nelle ultime settimane il Garolfo si è trastullato alla ricerca di una competizione podistica all’altezza della sua fama di atleta affermato. Sarebbe stato ben lieto di potersi ricimentare nella indimenticabile esperienza bavarese, ma ahimè, le zampette non sono ancora sufficientemente elastiche per l’erculea fatica. E poi, al Garo, le cose semplici non piacciono. Un bel click dal fidato Mac dopo l’inserimento dei propri dati personali e gli estremi della carta di credito è infatti fin troppo banale. Così ha deciso di valutare l’iscrizione ad una italica quarantadue/195, dove la colonna sonora sarà sicuramente allietata dai colpi di clacson degli automobilisiti inviperiti, drammaticamente limitati, per qualche ora, nell’utilizzo del metallico prolungamento del proprio corpo. Tant’è. Per converso, la sofferenza agonistica comincia ben prima della partenza. All’apertura del sito internet ufficiale.
“In base a quanto previsto dalle Norme per l’Organizzazione delle Manifestazioni per l’anno 2010 emanate dalla FIDAL, possono partecipare gli atleti residenti in Italia nati nel 1990 e precedenti,
– oppure tesserati FIDAL;
– oppure tesserati per una Federazione straniera affiliata alla IAAF;
– oppure tesserati per un Ente di Promozione Sportiva convenzionato con la FIDAL;
– oppure in possesso di un certificato medico di idoneità sportiva agonistica valido alla data del *** 2010.
La normativa FIDAL prevede che gli atleti italiani non tesserati debbano munirsi del cartellino di partecipazione alle gare su strada versando una quota aggiuntiva di 5 € all’atto dell’iscrizione. Il cartellino giornaliero andrà compilato e rimandato via fax allo 055/***”.
Al Nostro par di comprendere di non essere in alcun modo tesserato e che quindi dovrà munirsi di cartellino di partecipazione (?) versando cinque euri (oltre alla quota di iscrizione ed al compenso per il medico dello sport che sarà tenuto a fornire l’obbligatoria certificazione che il Garolfo è un vero atleta). Il tutto da spedire via fax, solo perché gli scanner e le email sono strumenti troppo evoluti e le telescriventi sono ormai cimeli della telecomunicazione.
Così, mentre calza le sue scarpette da podista e varca l’uscio sotto una leggera pioggerellina che si posa sulle prime foglie rosse a terra, il Garo pensa nostalgicamente alle maratone che si svolgono nelle arretrate città europee, ove si evita l’inutile e dannoso spam cartaceo. Ove ci si fida (riprovevolmente) dell’amore dei podisti per la propria salute. E per questo molti temerari stramazzano al suolo còlti da infarto, trombosi, angina pectoris, aneurisma. E solo i pochi che arrivano al traguardo possono cinicamente godere dei dilanianti sensi di colpa, per non aver sostenuto le magre finanze di qualche ordine, corporazione, associazione di categoria, federazione, comitato, collegio, congregazione, sodalizio, loggia, consorteria.