Il Garolfo assesta una pacchetta all’ordigno svegliante e, come un automa, si sradica dalla branda per rovesciarsi addosso il mucchietto di straccetti accuratamente selezionati alla sera. Via. L’uscio che lo separa dall’universo mondo è ormai alle spalle e l’aria buia, nitida e graffiante lo ammanta come il celofan un bagaglio assicurato all’aeroporto o un cotechino sotto vuoto a capodanno. Le ultime stelle della notte ed una falce di luna bianca a dargli il ben arrivato. Superato il trauma dello scontro frontale con lo stato di veglia, pensa alla gran soddisfazione dell’inerpicarsi, nell’ora in cui i pipistelli cedono vento ai passeri, su per la collina. Ad incontrare l’umanità variegata che si replica ogni mattino nella sua pressoché costante stabilità. Il signore bardato come una mummia, la vecchina ricurva su sé stessa, cordiale e salutante nella sua voce rugosa, lo pseudo atleta che con falcata da gazzella abbaglia di catarinfrangenza. Oltre ad un vasto assortimento di canidi di varia razza, livrea, volume ed età. Che conducono a passeggio padroni. Respiro ritmico ed anche un po’ ansimante; le suole che battono l’asfalto come un batticarne la sua braciola. Le goccioline di sudore che filtrano nel variopinto copricapo da elfo. Ai lati scorrono i primi fotogrammi del nuovo giorno. Fatti di case ancora assopite nelle quali si palesano, attraverso le prime, romantiche, misteriore ed intriganti luci in cucina, avanguardie di vita cosciente. Il Garolfo pensa a come sia un privilegio calcare la crosta terrestre ancora fredda di notte, correndo. Mentre, magari, altri simili avviano o concludono il dì in altri contesti di vita. L’appassionata medica del pronto soccorso che ha salvato l’ultima vita della notte, correndo, sbracciandosi e disperandosi lungo la sua fonda trincea. La dolce, solare, ridanciana dama moretta che contempla l’alba dalla sua corriera, lanciata verso l’ufficio. Il panettiere che anela al letto sfidando l’ultima rosetta nel forno. E pensa, il Nostro, sorridendo un po’, come questa sarà, comunque, un’ottima giornata.
A prescindere da come sarà.