Il Garolfo intende omaggiare con un post tutti i cinefili che non amano canditi ed uvetta. Suggerendo loro che quest’anno (come, tra il resto, gli anni passati), è possibile evitare lunghe code ai botteghini per gustasi le abilità recitatorie delle più talentuose (e morbide) star nostrane. Sarà sufficiente accendere il televisore all’ora del tiggì, in un giorno qualsiasi dopo Natale. Sarà allora che compariranno i soavi visi dei nostri rappresentanti in Parlamento, per le consuete, concilianti esternazioni a microfono aperto. Certo, non con la tuta da ginnastica. Bensì con il maglioncino di lana vergine leggero; giacca e cravatta nell’armadio Le Fablier o in tintoria. Occhio torvo ed appannato da bollicine di prestigio. E burp trattenuto a stento, probabile custode di inimmaginabili reazioni chimiche biliari, con reagenti principali quali cotechino, insalata russa, abbacchio, pastiera e babbà. Il tutto con la sfocata, coreografica presenza, sullo sfondo, del tradizionale alberello di natale addobbato con ninnoli dipinti a mano ed illuminato da soffuse lucine color ghiaccio. Il Garo pensa che se fosse addirittura donata la presenza di un caminetto scoppiettante, il tutto non sarebbe neppure minimamente paragonabile ad uno di quei grandiosi kolossal de noarti. Così tanto markettati in questo questo bel periodo di vacanza…
Auguri!