Archivi del mese: novembre 2012

Albe.

Il Garolfo assesta una pacchetta alla sveglia, si sgranchisce la mandibola, si veste di tutto punto con la divisa preferita, gettandosi senza indugio nel fresco dell’alba. All’incrocio, attende il resto della truppa GaroRun. Dopo qualche chilometro, le staccionate di legno, ammantate di bianco, prendono a segnare il confine della lingua di terra che scorre sotto i piedi. Mano a mano che i Nostri incedono, i lásciti del genere umano sul territorio si fanno via via più flebili. I veri padroni della crosta tornano ad essere larici, noccioli, faggi, abeti. E le foglie, soprattutto. Di ogni colore, forma dimensione, rumore. Che coprono le readici, i ciotoli, la terra umida. Gocce di sudore cominciano a formarsi sulle tempie, celate ed assorbite dal cappellino nero. Quattro pennacchi di vapore acqueo sbuffano all’unisono ed a ritmo di respiro, lungo la mulattiera che si fa, via via, sentiero. L’aria chiara e muschiata capitola giù nei polmoni senza trovare resistenza di sorta, mentre la luce del primo sole filtra oltre il monte, lasciandosi affettare dai rami spogli. I polpacci bruciano di fatica. Cuore e cervello di gioia.

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