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Miasmi.

Il soggiorno in penombra, la tenda abbassata sul terrazzo, a cui si accede attraverso una porta dalla quale ciondolano e sbatacchiano sottili cinture di gomma colorata animate dalla calda brezza estiva. Dal cortile abbacinato dal sole si arrampicano le grida dei ragazzini, finalmente liberi di scorrazzare nel pascolo urbano. Ci sono pure il ventilatore a soffitto, il frigo americano, una avvenente ragazza caraibica con la pelle olivastra umida di rugiada che porge ammiccando una birra ghiacciata da mezzo.

Per il Garolfo, poco immaginaria e drammaticamente reale  è invece  la programmazione estiva della Tivvù dello Stato. Un giardinetto rigoglioso e fiorito di immagini in bianco e nero, reload, rewind, story, a grande richiesta, collection, magazine, Grandi Ritorni, Dadaumpe, Estati in diretta (nel timore che le Vite  siano ancora troppo appese ad un filo). Tutto è più fresco, leggero e già visto. Gli unici a non risentire della bella stagione sono i titoli del Tg1, per il quale l’anticiclone delle Azzorre staziona dalle nostre parti 365 giorni all’anno (con i suoi intrighi reali, matrimoni sott’acqua, Osservatòri di Milano, candide spiagge e cinghiali genovesi). Da qualche anno, finalmente, anche gli Alti Dirigenti della Prima Azienda Culturale del Paese hanno infatti capito che la Televisione Differenziata è il principale indice di sviluppo di un paese avanzato. Nell’incapacità di farsi largo nei cumuli di munnezza, si riciclano i programmi (da qualche parte si doveva pur cominciare). Nel Regno del Càtodo, i contenitori abbondano: ma non sono di plastica e men che meno di soli tre colori come i cugini cassonetti (azzurro, giallo, verde). Al contrario, possono essere disseminati a decine nei palinsensti: variopinti, profumati  e seducenti come pappagallini amazzonici. E come accade con quelli di plastica, qualche indigente (alla disperata ricerca di avanzi), vi può precipitare dentro. Con il rischio di ebbrezza da miasmo e ribaltamento tra le fameliche fauci dell’autocompattatore di turno.

Tuttapanna.

Il Garolfo non riesce trattenere il proprio canino istinto di uscire nuovamente allo scoperto per ribadire la propria incontrollabile infatuazione per il caschetto più dorato e la mascella più volitiva delle mezzobusto televisive, appartenenti alla Susannina Petruni. E per sostenere ufficialmente la sua candidatura alla Direzione del Secondo Telegiornale dello Stato (quello del cubetto rosso che gira inclinato sul proprio asse). Affinchè possa importare un bel carico di autorevolezza ed imparzialità (notoriamente abbondanti al Tg1).  Così, alla buon’ora, i Teleutenti potranno sorprendersi nell’udire qualche domanda (che possibilmente non custodisca già in sè la risposta), in grado di mettere seriamente (e sanamante) a disagio l’autorevole interlocutore di turno. Ma il Garo non si limita a questo. Si augura pure che un giorno possa raggiungere l’agognata poltrona di vice pure l’eroe giornalturistico dei Due Mondi. Così. per dare un tocco casual alla troppo equidistante (dall’equidistanza) informazione televisiva italiana. Pubblica, enonsolo.

Neurovegetazione.

Da anni la scienza medica (branca anestesia), ne era alla ricerca. Per operazioni importanti, estrazioni di denti del giudizio, partorienti con il terrore del dolore. Nuove pratiche, in sostituzione di quelle troppo triviali, complicate e farragginose, per annullare la sensibilità, la coscienza ed il dolore del malcapitato paziente.  Iniezioni  semiletali ed esalazioni fastidiose ormai da tempo non più si addicevano ad una Medicina che potesse definirsi moderna. Ecco quindi la nuova frontiera della narcosi contemporanea. Gli unici effetti collaterali fino ad ora conosciuti consistono semplicemente in una  una possibile alterazione permanente delle funzioni neurovegetative, nella consistente riduzione del ricordo e del senso critico. Bazzecole.  Ah. Il Garolfo  stava dimenticando di segnalare che la somministrazione, da oggi in poi, avverrà per via oculare (ed auricolare). Pochi secondi di suono e qualche minuto di parole. Rivoluzionario, non trovate?

SPERIMENTA IN ANTEPRIMA.

Presenti.

Tempo di feste. Il Nostro intende fornire (senza presunzione alcuna), alcuni suggerimenti all’omone barbuto di rosso e bianco vestito, per alcuni futuri presenti. Così. Al solo scopo di potergli far risparmiare un pizzico di tempo da “girare” (auspicabilmente), alla tolettatura delle sue fide renne.

Garo Babbo Natale.

All’Amministratore delle Italiche Ferrovie, potresti regalare uno stock di spaventapasseri. Se le linee elettriche si schiantano al suolo per la neve, sarà necessario premunirsi per l’estate. Quando il peggior nemico dei fili ferroviari potrà essere il peso delle rondinelle e di tutta quella congerie di altri uccellacci migratori.

Agli Uomini della Protezione Civile e delle Autostrade potresti procurare un brevetto testè depositato (con il nome di GaroMiniStazioneMeteo). Trattasi di un’asticella di legno con appesa una cordicella di iuta, da esporre alle avversità meteo. Se la cordicella si bagnerà vorrà dire che piove, se si farà umida ci sarà umidità, se si irrigidirà si sarà in presenza di gelo, se oscillerà soffierà il vento, se si inbrunirà  il caldo sarà più che torrido. Se diverrà bianchiccia, vorrà dire che cadranno dal cielo candidi e soffici cristalli di neve.  Se non si vedrà..beh, colpa della nebbia. Il Garolfo è convinto che cotal dono potrebbe contribuire alla risoluzione di gran parte dei problemi dell’italica mobilità.

A Massimo Mignanelli potresti donare una giacca da sci in piuma d’oca e un paio di confezioni di olii essenziali. Così, per proteggerlo dai rigori invernali e rendere la sua pelle morbida e vellutata dopo le saune (di lavoro) nei beauty farm. E consentirgli la miglior presenza al cospetto delle telecamere del Tg1 (sempre alla ricerca delle notizie più succulente scovate nei luoghi turistici più In della Penisola); alla Susannina Petruni, invece, un profilo mascellare un pochino meno squadrato.

Al neo Direttore del Tg7 potresti invece regalare un buono per 365 kebab d’asporto, da consumarsi con le mani nude, ad ora di cena (tra un servizio e l’altro), sul bianco bancone a forma di sette. Con buona pace per eventuali riproposizioni a tradimento.

A tutti noi italici abitanti potresti regalare qualche ettolitro di Digestivo Antonetto (quello con il signore scuro che si tiene la pancia), visto che secondo tutti i tiggì, anche per queste feste, a tavola, trionferà la tradizione (certo che son notizie..).

E, visto che ci sei, potresti procurare al tanto citato Osservatorio di Milano, qualche manipolo di giovani volontari da spedire sui cavalcavia a contare le macchine in viaggio, nei cassonetti della spazzatura per censire le unghie di zampone gettate, nelle Cantine Sociali, per seguire (una ad una), i miliardi di bollicine che trangugieranno a breve i connazionali.

Per chiudere, Garo Babbo, ti imploro. Regala ad ogni singolo parlamentare un biglietto aereo per qualche destinazione (più o meno) esotica (pure l’Africa può esser d’uopo). Sarebbe sufficiente una settimanella di soggiorno. Tra il resto, scommetto che anche tu preferiresti evitare  le loro consuete e stucchevoli dichiarazioni a microfono aperto. Con occhio torvo da panettone, polo in lana vergine e pacchi dono (posticci) rilucenti sullo sfondo.

Spero di esserti stato utile, scusandomi per la lungaggine. Con sincero affetto,

Garolfo.

P.S. Auguri di buone feste a tutti i lettori del blog. Affezionati, o solo di passaggio.

Pitupitum. Paa.

Il Garolfo si sofferma a meditare sui misteri reconditi degli algoritmi tanto amati dai motori di ricerca (rectius: dai loro ricchi proprietari). Infatti, proprio queste oscure sequenze alfanumeriche, da qualche giorno, stanno convogliando sul blog del Garo decine di curiosi internauti alla ricerca di nuove riguardanti la bionda Susanna Petruni, giornalista del Tg1. Non disponendo di notizie particolarmente interessanti sul mezzobusto con il caschetto dorato e la mascella un pò da Ridge , ma mantenendo fede allo spirito di servizio pubblico (faticosamente acquisito con ore di osservazione catodica dei Maestri della Notizia del Tg del primo canale), il Nostro ha deciso di segnalare qualche utile link (come questo, questo, oppure questo), per non lasciare i navigatori a bocca asciutta. Qualora l’internauta non si ritenesse  soddisfatto, potrebbe comunque consolarsi con qualche curioso spunto sull’altrettanto celebre inviato (turistico) recante il nome di Massimo Mignanelli. In tal caso, qualche piccola soddisfazione in più, qua, la potrà trovare…

Circo Massimo..

Il Garolfo non ha resistito. Così all’ennesimo visitatore guinto in questi ameni luoghi virtuali digitando il Suo nome in un motore di ricerca, ha deciso di porre a disposizione di tutti i suoi fans uno strumento utile per seguirne in tempo reale le Cronache confezionate saltellando su e giù per lo Stivale (ovviamente, soprattutto in estate, isole comprese). Così, Siore e Siori, il Garo è lieto di annunciare la nascita di una nuova creatura, a disposizione delle centinaia di migliaia di estimatori che Massimo Mignanelli può vantare in tutto il Monno. Al grido di un motto nuovo nuovo: “Circhi Massimo? Forse qua lo trovi…”.

Ecco quindi a voi, il MignaSegugio: <click>

Una delle sue ultime peformances (al mare): <<ascolta>>

Dieci.

Il Garolfo è ancora ebbro delle ciance con gli amici. Della luce maschia del fuoco nel caminetto, filtrata da fumo in banchi e da cadaveri di vetro esanimi disordinatamente sparsi sul lungo tavolo di legno, con il sigillo dei Monopoli di Stato che si interrompe repentinamente sotto il tappo, per riprendere in un altro luogo del collo trasparente. Quegli amici che si incontrano per la prima volta o solo durante le Feste Comandate, ma è come si fossero incontrati ogni fine settimana. Quelle ciance che riportano agli anni che furono ed agli inevitabili e dilettevoli (oltre che un filino nostalgici) paragoni agli anni che sono. Hanno risposto all’appello di fine anno lo sfrondato, il cinico, l’osservante, il teatrante, l’annusatore, il riflessivo

Accende quasi per sbaglio la tivvù, esotericamente sintonizzata sul proprio tiggì “preferito”, quello del Primo Canale. Collegamento in diretta (!) “con il regno dello shopping capitolino, via Condotti”. “In fila da quanto tempo? In cerca di che cosa? Cosa avete comprato? Quanto avete speso? Quanto ha risparmiato? L’avvio dei saldi a Roma è andato bene, ora colleghiamoci con Milano. Si è posta un limite di spesa? Ci sono ancora occasioni in giro? Che sconti fate ai clienti?”. Il Garolfo è profondamente sorpreso di questa epocale svolta verso il giornalismo d’inchiesta: certo, si deve ricredere. Proprio lui che ha sempre diffidato dell’adagio “anno nuovo vita nuova”. Il Nostro, tuttavia, ama la tradizione e decide di non riportare su queste pagine i rimanenti scoop di inizio anno, limitandosi a riproporre, paro paro, per il secondo anno consecutivo, il post dell’AnnoDomini duemilaotto (rinvenibile a questo link ), invitando i visitatori del blog ad indicare le vitali notizie di inizio anno ivi colpevolmente non menzionate.

Terminato il proprio programma preferito (e venuta quindi meno ogni logica motivazione a tenere viva la luce azzurrognola del tubo catodico), aziona il pulsantino rosso dell’off. Ripensando, ancora per un istante, alle ciance ed agli amici: quelli che si incontrano per la prima volta e quelli delle Feste Comandate. Ora, che la quotidianità si staglia nuovamente all’orizzonte. In vigile, inesorabile agguato.