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Milonga.

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Il Nostro, anche se ampiamente preparato, non avrebbe mai pensato di incontrare, tutti in un sol botto, centinaia di migliaia di suoi simili, che se ne stanno entro gli interminabili perimetri delle Estancias, per aria, sulle isole, nei boschi, nei laghi o nell’oceano. Tutti osservano, con genetico distacco, la vita quotidiana dei piu'(o meno) nobili rapprsentanti del genere umano. Le Ballene Franche Austral fluttuano a gruppi sotto il pelo delle acque Atlantiche, annunciandosi ad una manciata di metri di distanza con un sordo sbuffo di sfiatatoio. Si avvicinano curiose ai natanti, mostrano e nascondono le pinne dorsali o la coda, allo stesso modo in cui le modelle nostrane palesano le loro sinuosita’ dinanzi ai fotografi durante le sfilate Pret-a-Porter di Milano o Parigi. I pinguini di Magellano ciondolano a gruppi in riva al mare senza regalare la minima attenzione ai piu’ alti esseri a due zampe (generalmente non palmate) che li circondano per girare il filmino delle vacanze o per scattare loro una foto. Leoni ed Elefanti marini si lasciano rotolare budinosi sulle battigie, alternando i bagni alle sabbiature. L’aquila ed il Condor Carognero volteggiano nell’entroterra per cercare e consumare il personalissimo menu’ a la carte. La civetta, con sufficienza quasi insolente, sbircia di sottecchi a destra ed a manca con rapidi spostamenti del collo. Pecore, cavalli, guanachi, choiches, mucche e lepri brucano la steppa neppure sfiorati dal rombo dei mezzi di trasporto che sfrecciano sulle rute al loro fianco. I castori costruiscono le loro dighe con tanto di valvole per la regolazione delle piene. I perritos, dal carattere un poco piu’ “urbano”, si aggirano scodinzolanti per le citta’ ed i paesi, cercando riparo dalla pioggia presso gli usci delle case e degli hotel.

Il Garolfo, in cuor suo, gia’ lo sapeva. Il tango ha il suo fascino nostalgico (soprattutto se ballato da chi se ne intende), ma alle fumose ed affollate Milonghe preferisce l’aria aperta, quella fresca e pungente dello zoo. Il vero zoo. Nel quale sono gli animali a pagare il biglietto per vedere i cristiani.

Garolfo 2007. Ushuaia, Fin del Mundo, 26 settembre.

Ciao Europa!

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I monitor, ronzando, spariscono nella cappelliera dopo aver diffuso le immagini di “Perro al rescate”. Rex, la estrella canina mas importante de Hollywood, se pierde e busca refugio en un parque de bomberos. In sostanza, un grisu’ moderno in versione canina. Piano piano ci si riavvicina alla terra; il solito precoce applauso dei compagni di trasvolata prima di imboccare la scaletta o l’ingresso del tunnel (in senso fisico, non metafisico…). Il Garolfo inspira l’odore denso di luoghi fino ad ora sconosciuti ed inizia ad incamerare informazioni sugli abitanti. Gallegos, Criollos, Tanos… Non fosse per qualche migliaio di chilometri di mezzo, il “Garo” si sentirebbe praticamente a casa. Tempo qualche ora ed e’ gia’ tempo di distendere i muscoli rattrappiti nel piccolo Parque de Caseros, seguito da un crocchio di curiosi quattrozampe (del resto nelle caserme dei Vigili del Fuoco mica c’e’ posto per tutti!). Ma la ciudad e’ grande e le zampette da sole non bastano. Voila’. Si scorre il menu’ dei mezzi di trasporto, si sceglie, e lo spostamento, rapido, ed in genere indolore, e’ servito. Collectivos, Buses de Larga Distancia, Taxis, Remises, Ferrocaril, Subte. A qualunque ora del di’ e della notte; roba da far rabbrividire Assessori e Ministri della mobilita’ dell’ intero Vecchio Continente. E cosi’, il Nostro, a bordo di un vecchio Mercedes cigolante, osserva la leva del cambio che gratta ad ogni colpo vigoroso di braccio. Osserva ed invia con il pensiero un affettuoso saluto alla cara vecchia Europa. Vicina, ma non troppo.

Per i dettagli: in Argentina.

Garolfo 2007. Buenos Aires (Caseros) 17 settembre.