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Torri.

GaroRipetitore

Il Garolfo legge, intristito ma non sorpreso, dei preconizzati quanto malsani appetiti finanziari sulle piramidi d’acciaio di Mamma Rai. Una delle quali scorreva, da sopra in giù, nella celebre sigla di inizio programmi della compianta Rai Pedagoga. Disseminate su pianure, colli, picchi, scogli dello Stivale.  Le più, costruite col sudore dai nostri avi, aiutati da muli, tenacia, passione, desiderio di riscatto, visione nel futuro.  Sfidando terre aspre, rigori climatici, regole della gravità. Quelle stesse torri che recano appesi gli enormi bonghi bianchi e i reticoli metallici dalle forme geometriche più svariate: le antenne.  Che riempiono (dovrebbero riempire) di immagini, suoni, notizie, libertà e democrazia le radio ed i televisori di abitazioni, ospedali, bordelli, uffici, case di riposo, patrie galere. Al Garolfo sovviene l’esempio del tassista che vende le gomme della sua auto, salvo poi doverne affittare di nuove, perchè altrimenti il mezzo lo puoi usare solo come giaciglio improvvisato per la notte, ma non certo per camparci  scarrozzandoci i clienti. Il Garo crede che il motto meno pubblico, più privato, non possa e non debba funzionare per le dorsali strategiche del Bel Paese. Quelle che, veicolando entità immateriali delicate come il cristallo, non possono e non devono essere terra di conquista del mecenate di turno. Pena la svendita dell’etere pubblica e democratica. Perchè da là, alle mutande di ciascuno di noi, il passo è breve assai.

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iOffertorio.

In occasione del lancio di Nuovo Aipad e Aifon Cinque, pronte le nuove app dedicate a CyberPerpetue e CybercCurati.

iOffertorio (Solo per Nuovo Aipad). Sfruttando l’accelerometro, permette ai fedeli incaricati dell’offertorio di tenere in perfetta posizione orizzontale le ampolline con acqua e vino, opportunamente adagiate sulla tavoletta. Evitando così irrituali, dispendiosi, antiestetici e rumorosi sversamenti.

iTuribolo (Solo per Aifon Cinque). Sfruttando il GPS del dispositivo, opportunamente agganciato alla catenella (gancio in silicone omaggio), permette di calcolare le oscillazioni del turibolo, ottimizzando al grammo i consumi di incenso per singola celebrazione, giorno, mese, anno liturgico.

iRiconciliazione. Previa inserimento (per il mezzo di tastiera tach), del numero dei peccatori in attesa fuori dal confessionale (e del nome del Ministro Riconciliatore), il dispositivo calcola il tempo di attesa approssimato al minuto. Contiene database d’ausilio per gli assolti, aggiornato con le preghiere di penitenza più trendi e più impartite nell’ultimo mese.

iPacs. Database aggiornato via cloud di tutti i parrocchiani separati e con posizioni ideologiche favorevoli al riconoscimento delle coppie di fatto. Al fine di attenta valutazione del Ministro di Culto prima della somministrazione eucaristica o della autorizzazione di accesso al Tempio.

iCielle Variante del database cloud di cui sopra che individua i parrocchiani con le coscienze più limpide ed integerrime, al fine di poter affidare loro compiti di alta responsabilità all’interno della Comunità parrocchiale.

iProcreazione La app fornisce un calendario dettagliato sulla fecondità delle parrocchiane, in modo da mettere nelle condizioni (solo) i mariti, di zompare loro addosso nel momento migliore, evitando dispendiosi tentativi a vuoto (tempo sottratto alla preghiera). Supporta la moltiplicazione della specie umana come da dettami di Sacra Romana Chiesa.

iIndulgenza Appendendo il divais al cestino delle offerte, ne consente il conteggio in tempo reale. Basato su algoritmo che riconosce gli importi processando tintinnìo delle monete e fruscìo delle banconote. Libera tempo prezioso ai sacrestani, da impiegare al servizio dei Curati.

iTuribolo.

La Chiesa intera guardi a Internet con entusiasmo e audacia e i sacerdoti diventino navigatori della Rete, partecipino ai social network e portino la parola di Dio nel grande continente digitale”. Il Garolfo legge con trasporto le parole del Sommo Pastore (rectius, del suo cibernetico ghostwriter) e pensa a sacerdoti  imprecanti (nel rispetto dei divini dettami, s’intende), innanzi ad una tastiera, tra cavi, routers, configurazioni, drivers, contratti di fornitura che promettono (e non mantengono) trascendenti velocità di navigazione. Si immagina curati che rifiutano, su Facebook, le amicizie di navigatori separati, divorziati o rei confessi di congressi carnali prematrimoniali. Che editano blog un pochino soporiferi e lontani dalla realtà (come alcune omelìe) e cinguettano su Twitter passi delle Sacre Scritture. Peccato, per questi Portatori di Parola Digitale, che la Rete raggiunga un numero di fedeli telematici addirittura inferiore a quelli che alla domenica varcano le soglie dei Sacri Edifici di Culto. Secondo la modesta idea del Garolfo, per colmare questo gap tutto italico, anche le Gerarchie potrebbero metterci del loro. Magari pepando un poco il dibattito “sui muri appesi ai crocifissi” negli edifici pubblici, con la proposta di inserire un’antennina Uai Fai in ogni crocetta di legno. Per navigare come Dio Comanda attraverso le onde delle reti pubbliche, sarebbe comunque necessario ottenere login, contrologin, password, presentare patenti, carte di identità, porti d’arma, libretti della pensione, abbonamenti del tram, tessere sanitarie, codici fiscali, partite iva, licenze di pesca o di fuochino, social cards. Oltre che soffrire rannicchiati al freddo su una panchina del centro con il Laptop sulle ginocchia o sotto gli occhi di un barista impaziente di liberare il tavolo per il prossimo cliente. A meno che, i Quadri della Santa Romana Chiesa, di solito particolarmente audìti negli emicicli parlamentari, non riescano a persuadere il Beato Legislatore ad abolire quella perversa e diabolica normicina che rende l’Italia un unicum nel globo, quanto a baluardo nella lotta contro terrorismo. O a favore di notizie televisive parzialmente scremate.

Per i “Garolfi” interessati ad approfondire:

Rete per la libertà della rete

Il Wi Fi rimane blindato anche nel 2010

Wi Fi pubblici fuorilegge in italia?

Ultim’ora. Già pronte le prime applicazioni  iPad (ultima creazione Apple), per CyberCurati, perpetue, sacrestani.

iOffertorio. Sfruttando l’accelerometro, permette ai fedeli che si accingono all’offertorio, di tenere in perfetta posizione orizzontale le ampolline con acqua e vino, opportunamente adagiate sulla nuova meraviglia tecnologica di Steve Jobs. Evitando così irrituali, dispendiosi, antiestetici sversamenti.

iTuribolo. Sfruttando il GPS dello stesso meraviglioso dispositivo di cui sopra, permette di calcolare le oscillazioni del turibolo, ottimizzando al grammo i consumi di incenso per singola celebrazione, giorno, mese, anno liturgico.

iRiconciliazione. Previa inserimento (per il mezzo di tastiera virtuale), del numero dei peccatori in attesa fuori dal confessionale (e del nome del Ministro Riconciliatore), l’iPad calcola il tempo di attesa approssimato al minuto. Contiene database d’ausilio per gli assolti, aggiornato con le preghiere di penitenza più impartite nell’ultimo mese.

Vota Antonio.

Al Garo sarebbe piaciuto  che una sera, Antonio, dopo una giornata di duro lavoro all’Autorità ed una doccia, avesse gironzolato un pochino in rete e fosse incappato nelle pagine del blog che narrano delle rimodulazioni tariffarie. Di un fatto è praticamente certo. Della grande festa, con brindisi finale, tenutasi nelle sedi amministrative di due delle quattro sorelline della telefonia mobile per il buffetto sulla guancia assestato da Antonio & C. Conigliette, saltimbanchi, tartine al caviale, bollicine della riserva premium, catering di primissima scelta. Il Nostro comprende il motivo di cotanto gaudio. Se una sera d’estate, un comune impiegato venisse fermato dalla polizia, con la propria auto contromano in tangenziale e l’agente esordisse con: “prego, concilia? Sono un euro e cinquanta, grazie“,  perché non dovrebbe suggellare con un bel party il suo stato di nato con la camicia? Ma Giada e Pina, le sorelle dei telefonini, non sono nate con la camicia, ma con lo scafandro. Sfoglia di qua, sfoglia di la, il Cagnolino Nero tignoso incappa nella Delibera 26/08/CirPiano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni e disciplina attuativa”. In particolare, sgrana l’occhio sull’allegato A, articolo 8, paragrafo 7: “gli operatori possono disporre la cessazione della relativa numerazione qualora non vengano intrattenuti con il cliente rapporti commerciali per un periodo continuativo di almeno 24 mesi. Gli operatori definiscono le modalità affinché l’utente possa continuare ad usufruire del numero entro il predetto periodo”. Su un giornale che ne sa molto di accadimenti economici, scopre che le sorelline non si sono fatte pregare e ad inizio 2009, ligie alle regole, hanno definito le modalità. Giada e Pina prevedono che dopo 12 – 13 mesi dall’ultima ricarica, la SIM card venga comunque disattivata (perché la SIM è cosa diversa dal numero, ohibò) , ed il numero resti nel loro archivio per un altro annetto; il  vituperato cliente può così chiedere, con il cappello in mano, di riattivarlo. Il Garolfo crede che per fare ciò, in genere, sia necessario acquistare una nuova SIM su cui trasferire il numero sospeso; crede pure che le SIM non siano GRATIS (almeno nell’accezione del termine che intendono i comuni mortali).

Il Nostro medita sul fatto che Giada e Pina, da buone sorelline, di tanto in tanto  si fanno le linguacce e fingono di punzecchiarsi,  ma quando si tratta di immergere il ditino nel vasetto della marmellata alle spalle della mamma, dimostrano di andare d’amore e d’accordo, di essere solidali e di volersi un gran bene. Dal canto suo, l’italico cliente, si rassegna a votare ancora per Antonio (che fa quel che può) e ad  accendere l’ennesino cero votivo al cospetto di San Giustino (il contadino). Patrono dei polli spennati.

“GaroFaq”.

garofaq

Il Garolfo pensa, molto banalmente, al fatto che per ottenere delle risposte è necessario porre delle domande. Da indirizzare, perché no, a coloro che fanno, delle risposte alle domande, il vero esercizio di un’arte.

T: Topolino; G: Garolfo.

T: “Buona sera, sono Topolino, in cosa posso servirLa?

G: Buona sera, signor Topolino, sono il signor Garolfo e dovrei porLe un quesito, anzi, due.

T: Certo, mi dica, signor Garolfo.

G: Vorrei conoscere la data dalla quale omissis ha reso operativa la rimodulazione dei vecchi piani tariffari (di cui ampiamente si è discusso da queste parti N.d.G. 1 ). Sa, da qualche tempo, questa meravigliosa rivoluzione copernicana è passata sotto silenzio.

T: Perchè Le interessa? (Il tono diviene sgradevole, quanto il rumore di un trolley trascinato sui cubetti di porfido alle tre del mattino, sotto la finestra di casa N.d.G. 2).

G: Mah, sa…  .Quando una porzione di bignè farciti che in passato si è acquistata a cinque ad un certo punto viene a costare sette, è quantomeno interessante scoprire dove si collochi temporalmente il certo punto.

T: Mmm attenda un attimo…  . Non lo visualizzo.  Perché il sistema non me lo dà. Dovrebbe richiamare domani, in attesa, entro stanotte, dell’attivazione dell’aggiornamento dell’applicativo che adesso non va (?!). Comunque riprovo, La metto un attimo in attesa.

G: La prego solamente di non abbandonarmi con la musica e le promozioni in sottofondo nella speranza che mi precipiti a togliere l’arrosto dal forno riattaccando… .

T: No, no, abbia fiducia…

[quattro minuti, circa, di note ritmate e proposte commerciali imperdibili].

T: Grazie per l’attesa. La rimodulazione (aumento, N.d. G 3) del suo piano tariffario è operativa dal 17 novembre.

G: Mille grazie, molto cortese. Avrei la seconda domanda. Quando omissis ha annunciato la svolta epocale di cui stiamo parlando, mi sono destato dal torpore consumistico che mi avvolgeva ed ho deciso di ridurre allegramente (e drasticamente) chiamate ed SMS. Da allora mi risulta praticamente impossibile trovare nel menù vocale la retta via per poter dissertare con qualcuno di voialtri.  Forse è la sorpresa che omissis riserva al consumatore parco… .

T: No, La devo smentire. Tale strategia non è assolutamente contemplata tra le politiche commerciali di omissis. In ogni caso,  questa sera è riuscito a contattarci… .

G: Mah, non direi. Sto chiamando da un’utenza che non è la mia. Il mio numero è il 349 xxx xxxx.

T: Il problema potrebbe essere legato ad un disallineamento tra il telefono e la SIM (?).

G: Ma io non ho cambiato il telefono recentemente, non capisco cosa si potrebbe essere disallineato…  .

T: Sono cose che possono succedere. Le consiglio di inserire la SIM in un altro telefono e fare un controllo incrociato.  Però non ora, perché i terminali sono bloccati. Magari domani. In alternativa sarà necessario resettare (!) la sua SIM (e vedersi così attivati i milioni di servizi inutili faticosamente disdetti in anni di defaticanti conversazioni con i colleghi di Topolino, N.d.G. 4).

G: Va bene, La ringrazio, proverò.

T: A risentirci, grazie per averci chiamato”.

Il Garolfo osserva il proprio apparecchietto nero e si rende conto di non avere alcuna voglia di scrutarne le viscere per estrarre il magico chip colorato. Pensa che un riscontro tempestivo dei risponditori di professione significherebbe avere un curriculum di chiamante Top Club, inviare messaggini in quantità Top Club; insomma, essere un cliente Top Club, con addebiti Top Club. Il Garo pensa che la miglior cartina di tornasole per misurare quante monetine si buttano per chiamare con il telefonino, non sia consultare l’estratto conto on line. Bensì contare i secondi (o i minuti) intercorrenti tra la composizione del numero magico e: “Buon giorno, sono Miss Paperett, in che cosa posso esserLe utile?” Il rapporto, ovviamente, è di proporzionalità inversa.

P.S: Omissis, però, è anche in grado di mostrare il magnanimo lato di Robin Hood Company.  E comprendere la congiuntura economica negativa in cui versano i propri clienti (non Top Club, naturalmente). Si commuove, così,  nel ricevere i seguenti messaggini, sul proprio umile, obsoleto terminale.

100 Mercedes SLK, molte RICARICHE, tanti PREMI! Lasciati premiare da omissis, puoi vincere! Invia SLK al xxx! Acquista un contenuto costo 1 Euro reg: omissis.it”  (ricevuto in data 10 gennaio 2009, ore 18.00.50).  Il Garo già immagina lo sguardo del garzone di fiducia alla richiesta di poter comperare un contenuto (in luogo di un classico, sicuramente più gettonato contenitore…).

Per te Chrismas Card Parole a 1 Euro anziché 5 Euro! Quello che spendi per chiamare in Italia, ti verrà restituito con una ricarica omaggio. Chiama il xxxxx entro 20/01” (ricevuto in data 7 gennaio 2009, ore 15.35.26).

Benvenuti nel futuro. Dove la coda davanti al negozio di articoli sportivi per l’apertura dei saldi è solamente un ricordo. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, lo strazio dell’attesa è lenito comodamente seduti in una fiammante vettura sportiva tedesca, parcheggiata con le quattro frecce in terza fila, o sul marciapiede… .

Garolfopuntoittì.

Ormai le partite a calciobalilla nel centro di Antananarivo e gli avventurosi trasferimenti sui treni malgasci sono un ricordo. Nitido, ricorrente, gradevole, per nulla lontano, ma pur sempre un ricordo. Per scacciare la malinconia da jet-leg (quante colpe a questo povero jet-leg), il Garolfo decide di affidarsi al vizio occidentale più invalso nelle situazioni di cosiddetta “sindrome da meditazione profonda e perseverante post traversata”: gli acquisti. Certo.  Proprio a  lui, che il solo udire questa parola, fino a non più di un mese fa, avrebbe causato secchezza di fauci ed eruzioni d’ogni tipo, intensità e magnitudo (su entrambe le scale, Richter e Mercalli. Il Garo si è sempre chiesto chi sceglie il gradino giusto dopo un terremoto). Indi si concentra pensando a che cosa gli possa realmente mancare. L’auto nuova no; che il limoncino verde, pur se diversamente nuovo, ambula in maniera più che dignitosa. I pantaloni no, che ancora quelli vecchi non hanno buchi e tra poco ci sono i saldi. Il decoder digitale terrestre no; altra scatoletta che minerebbe alla radice la già precaria statica della piramide tecnologica che svetta accanto al televisore. Il telefonino nuovo no; vade retro. La specchiera per l’ingresso no; una nuova pompa per la bici no; il kit per il montaggio “step by step” delle tre Caravelle no; la potatrice con svettatoio no; il tiragraffi per il gatto (che non c’è) no; la livella elettronica multifunzione no; la chiave dinamometrica no; le sementi di petunia neppure….

Il Garolfo,  attanagliato da un inatteso e totalizzante delirio di consumistica bramosìa ed onnipotenza,  pensa  che per affiancare alla sindrome voraci anticorpi sia necessario un acquisto di peso, sostanzioso, insomma. Magari in grado di attribuire padronanza o potestà incontrastata. Improvvisamente  si illumina, sgambetta in cucina per sfogliare le “Paginas Amarillas”. Rintraccia il numero dei cibernetici amici pisani del Cienneerre, agita vorticosamente le dita sulla tastiera del telefono e verifica, con il cuore in gola, che qualche altro Cagnolino Nero Tignoso non lo abbia preceduto nel proprio intento.  Sospiro di sollievo, raccomandata A/R, et voilà, finalmente anche il Nostro ha ciò che si merita (e più gli mancava). Con orgoglio e gli occhi scintillanti, per la prima volta, può così mostrare al proprio copioso pubblico l’autentico, tangibile (si fa per dire…), tanto atteso ed agognato DOMINIO!

W W W .

www.garolfo.it


Aggregazioni semplificative (tre).

Quando un innamorato fiuta che la fiammella-passione della dolce metà si affievolisce, scova tutti i modi per ravvivarla. Allo stesso modo, l’innamorato-Gestore si scuote dal torpore, fornendo fastidiosa prova della propria presenza. P: Paperina; G: Garolfo.

P: “Buon giorno signor Garolfo, sono Paperina di (omissis) e La disturbo, avendo Lei manifestato insoddisfazione per il servizio da noi fornito. Se vuole possiamo valutare insieme quale piano tariffario sia più congeniale per la tipologia di traffico che Le è propria.

G: Sono tutt’orecchio, signora Paperina.

P: Le propongo la Easy Day Special, con la quale potrà parlare con tutti a soli 15 cent al minuto e senza scatto alla risposta!

G: Grazie signora Paperina, la tariffa già la conosco. Se non sbaglio sono anche previsti 15 (quindici!) cent per gli SMS, oltre all’obbligo di una ricarica al mese.

P: Certo, sig. Garolfo, una ricarica di qualsiasi importo. Ma, signor Garolfo, io vedo a terminale che Lei, comunque, già effettua almeno una ricarica al mese.

G: Molto gentile, signora Paperina, ma un conto è scegliere di ricaricare, un conto è dover ricaricare. Eppoi, signora Paperina,  se (omissis) decidesse in futuro (puro ed astratto esempio di scuola, s’intende) di eliminare i tagli di ricarica di minore importo, la locuzione qualsiasi perderebbe un pochino di vigore, non trova?

P: Si, signor Garolfo, ma sa, del futuro non vi è certezza…

G: Eh, si, grazie, signora, ma non mi interessa. Piuttosto, signora, vorrei recedere gratuitamente dal contratto ed avere il rimborso del credito residuo perché la vostra aggregazione semplificativa non mi è piaciuta un granchè.

P: Certo, signor Garolfo, è sufficiente compilare un modello e spedirlo ad (omissis…).

G: Se non sbaglio, signora Paperina, questo modello, prevede l’acquisto di una Carta Servizi dell’importo di 8 (otto!) euro…

P: (attesa..). Le confermo che è così, signor Garolfo. Il recesso è gratuito, ma per il rimborso del credito residuo ci sono da coprire dei costi per la gestione della pratica.

G: Ah, bene (?!)… Grazie, buon lavoro.

P: Pluto; G: Garolfo.

P: Buon Giorno, signor Garolfo, sono Pluto di (omissis) e La disturbo, avendo Lei manifestato insoddisfazione per il servizio da noi fornito, al fine di…

G: Buon giorno, signor Pluto di (omissis). Mi perdoni se La interrompo, ma non più tardi di ieri mi ha chiamato la Sua collega Paperina, la quale, molto gentilmente, mi ha già erudito su quelle che potrebbero essere le mie esigenze di consumatore. Le risparmio, quindi, cinque minuti di lavoro. Vorrei solamente avere conferma sul “costo gratuito” per il recesso con rimborso. Sa, è un mio pallino, non ci dormo la notte.

P: Va bene, signor Garolfo, mi premuro di informarmi e richiamarLa.

Il giorno seguente…

P: Come vede (sente), signor Garolfo, sono stato di parola e ho richiamato.

G: Lei è molto gentile, signor Pluto. Mi dica.

P: Mi sono informato ed in effetti il recesso e relativo rimborso del credito residuo con assegno di traenza prevede l’acquisto di una Carta Servizi del valore di otto euro. Tuttavia, per non guastare gli intercorsi, buoni rapporti commerciali, Lei, potrà barrare la parte del modello che prevede l’inserimento del codice Carta Servizi, spedirlo a (omissis) ed ottenere così il rimborso senza costi.

G: Grazie, signor Pluto, grazie infinite. E non dimentichi di ringraziare, con estrema deferenza, da parte mia, anche l’intera dirigenza di (omissis).

Il Garo è raggiante. L’evento è degno di rilievo. Si affretta a stappare una bottiglia di spumante della miglior riserva e brinda, già ebbro di gaudio, al suo recesso-rimborso gratuito ad personam. Pensa al “ci siamo lasciati  ma siamo rimasti amici” di adolescenziale memoria.  Osservando il fine e trasparente perlage della pregiata bevanda, lascia galoppare libera la propria mente fino al ricordo del gettone telefonico ed al significato della sua caratteristica feritoia. In origine, forse, i vecchi, grigi telefoni a ghiera erano stati progettati per spaccare il gettone e trattenerne metà in caso di mancata risposta dell’interlocutore. I tecnici della SIP. Quelli, certo, erano i veri pionieri dell’ingegneria tariffaria….

Il “Garo” ha deciso di aderire all’iniziativa generale  programmata per i giorni dell’ 8 – 9 settembre. Per lui non sarà un’esperienza particolarmente provante, visto che da qualche tempo ha deciso di rendere l’astensione personale, di fatto, perpetua. Per poter così tornare al buon, vecchio, caro “come stai“, in luogo del vuoto  e impersonale “dove sei“.

Oltre alle amenità sopra riportate, la saga delle “Aggregazioni semplificative” si compone anche dei post “Aggregazioni semplificative (uno)” e “Aggregazioni semplificative (due)”.