Archivi del mese: ottobre 2008

“Miainga”.

Il Garolfo trae dalla sacca da viaggio un libricino dalla copertina in cartone marrone e le pagine in carta riciclata. “Parlare il malgascio in 40 lezioni (per principianti)” Scorre rapidamente le pagine fino alla quarantesima lezione incappando in una sezioncina dedicata ai proverbi malgasci. “Ciò che l’occhio ha visto il cuore non dimentica“. “Gli occhi che amano non si vergognano di guardare“. “Il bene che si fa è un monumento che i posteri non possono dimenticare” – “Ni soa atao tsangam-bototsy hazo heidinoina“. Non è il commrecio che esistè prima, ma l’amicizia” – “Tsy ny varotra notaloha, fa my fihavanana“. Ed infine la perla, il più inviso a certa parte di italici, urbani, musi lunghi: “Hai un dente solo? Sorridi almeno con quello“. Ripone il manualetto di grammatica, si avvicina allo specchio riflettendovisi serio. Indi spalanca le fauci richiudendole precocemente e pensando che il test, in laboratorio, è riuscito. Pensa che non sia sufficiente: il detto va applicato anche sul campo. Pensa altresì che tale verifica empirica, lontano dalle solite abitudini, dai soliti luoghi e dai soliti volti, potrebbe avere un’elevata percentuale di successo.

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Le quattro stagioni del “Garo”.

Queste pagine vogliono essere una raccolta di quanto pubblicato in un anno sul diario virtuale del Garolfo (https://garolfonline.wordpress.com). Dal bit alla carta, insomma. Praticamente il percorso inverso rispetto alle teorie evoluzionistico-tecnologiche fatte proprie (anche) dagli ultimi cinque o sei Ministri della Funzione Pubblica. Qualora il significato di alcuni scritti apparisse eccessivamente criptico, i collegamenti ipertestuali del sito potrebbero (forse…) essere d’aiuto”.

Trattasi della prefazione al “Blog di carta del Garolfo” (copertina a fianco), edizione prima e limitata, visti il costo della materia prima e la maestria necessaria per l’impaginazione (pagine pari, pagine dispari, margini etc etc: da uscire di senno). Il Garo invita tutti coloro che non avessero già ricevuto l’ameno compendio letterario, a richiederlo direttamente su queste pagine. Invita altresì i fortunati possessori a conservare gelosamente la loro copia numerata con la perizia analoga alla custodia di una giocata a lotto, dopo aver sognato la nonna Betta che alle tre e venti del pomeriggio si toglie le scarpe, mette in tasca 6 chicchi di granturco contando le vacche che brucano l’erba sull’alpe. Tra qualche anno, infatti, il valore del manoscritto potrebbe risultare incalcolabile…

P.S.Meno dieci alla partenza.

Riserva.

Il Garo osserva il colore sempre più bruno delle foglie sugli alberi. Parimenti, osserva sconcertato il manometro dell’ossigeno e si rende conto che la lancetta è ormai a fondo scala ed ha ampiamente invaso il limite della zona rossa. Una  fulminea decisione si impone, la bombola va assolutamente ricaricata, pena gravi, drammatiche ed  irreparabili conseguenze umoral-bioritmiche.  E’ online la nuova pagina del blog del Garolfo: Madagascar?