Ormai le partite a calciobalilla nel centro di Antananarivo e gli avventurosi trasferimenti sui treni malgasci sono un ricordo. Nitido, ricorrente, gradevole, per nulla lontano, ma pur sempre un ricordo. Per scacciare la malinconia da jet-leg (quante colpe a questo povero jet-leg), il Garolfo decide di affidarsi al vizio occidentale più invalso nelle situazioni di cosiddetta “sindrome da meditazione profonda e perseverante post traversata”: gli acquisti. Certo. Proprio a lui, che il solo udire questa parola, fino a non più di un mese fa, avrebbe causato secchezza di fauci ed eruzioni d’ogni tipo, intensità e magnitudo (su entrambe le scale, Richter e Mercalli. Il Garo si è sempre chiesto chi sceglie il gradino giusto dopo un terremoto). Indi si concentra pensando a che cosa gli possa realmente mancare. L’auto nuova no; che il limoncino verde, pur se diversamente nuovo, ambula in maniera più che dignitosa. I pantaloni no, che ancora quelli vecchi non hanno buchi e tra poco ci sono i saldi. Il decoder digitale terrestre no; altra scatoletta che minerebbe alla radice la già precaria statica della piramide tecnologica che svetta accanto al televisore. Il telefonino nuovo no; vade retro. La specchiera per l’ingresso no; una nuova pompa per la bici no; il kit per il montaggio “step by step” delle tre Caravelle no; la potatrice con svettatoio no; il tiragraffi per il gatto (che non c’è) no; la livella elettronica multifunzione no; la chiave dinamometrica no; le sementi di petunia neppure….
Il Garolfo, attanagliato da un inatteso e totalizzante delirio di consumistica bramosìa ed onnipotenza, pensa che per affiancare alla sindrome voraci anticorpi sia necessario un acquisto di peso, sostanzioso, insomma. Magari in grado di attribuire padronanza o potestà incontrastata. Improvvisamente si illumina, sgambetta in cucina per sfogliare le “Paginas Amarillas”. Rintraccia il numero dei cibernetici amici pisani del Cienneerre, agita vorticosamente le dita sulla tastiera del telefono e verifica, con il cuore in gola, che qualche altro Cagnolino Nero Tignoso non lo abbia preceduto nel proprio intento. Sospiro di sollievo, raccomandata A/R, et voilà, finalmente anche il Nostro ha ciò che si merita (e più gli mancava). Con orgoglio e gli occhi scintillanti, per la prima volta, può così mostrare al proprio copioso pubblico l’autentico, tangibile (si fa per dire…), tanto atteso ed agognato DOMINIO!
W W W . .