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Vota Antonio.

Al Garo sarebbe piaciuto  che una sera, Antonio, dopo una giornata di duro lavoro all’Autorità ed una doccia, avesse gironzolato un pochino in rete e fosse incappato nelle pagine del blog che narrano delle rimodulazioni tariffarie. Di un fatto è praticamente certo. Della grande festa, con brindisi finale, tenutasi nelle sedi amministrative di due delle quattro sorelline della telefonia mobile per il buffetto sulla guancia assestato da Antonio & C. Conigliette, saltimbanchi, tartine al caviale, bollicine della riserva premium, catering di primissima scelta. Il Nostro comprende il motivo di cotanto gaudio. Se una sera d’estate, un comune impiegato venisse fermato dalla polizia, con la propria auto contromano in tangenziale e l’agente esordisse con: “prego, concilia? Sono un euro e cinquanta, grazie“,  perché non dovrebbe suggellare con un bel party il suo stato di nato con la camicia? Ma Giada e Pina, le sorelle dei telefonini, non sono nate con la camicia, ma con lo scafandro. Sfoglia di qua, sfoglia di la, il Cagnolino Nero tignoso incappa nella Delibera 26/08/CirPiano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni e disciplina attuativa”. In particolare, sgrana l’occhio sull’allegato A, articolo 8, paragrafo 7: “gli operatori possono disporre la cessazione della relativa numerazione qualora non vengano intrattenuti con il cliente rapporti commerciali per un periodo continuativo di almeno 24 mesi. Gli operatori definiscono le modalità affinché l’utente possa continuare ad usufruire del numero entro il predetto periodo”. Su un giornale che ne sa molto di accadimenti economici, scopre che le sorelline non si sono fatte pregare e ad inizio 2009, ligie alle regole, hanno definito le modalità. Giada e Pina prevedono che dopo 12 – 13 mesi dall’ultima ricarica, la SIM card venga comunque disattivata (perché la SIM è cosa diversa dal numero, ohibò) , ed il numero resti nel loro archivio per un altro annetto; il  vituperato cliente può così chiedere, con il cappello in mano, di riattivarlo. Il Garolfo crede che per fare ciò, in genere, sia necessario acquistare una nuova SIM su cui trasferire il numero sospeso; crede pure che le SIM non siano GRATIS (almeno nell’accezione del termine che intendono i comuni mortali).

Il Nostro medita sul fatto che Giada e Pina, da buone sorelline, di tanto in tanto  si fanno le linguacce e fingono di punzecchiarsi,  ma quando si tratta di immergere il ditino nel vasetto della marmellata alle spalle della mamma, dimostrano di andare d’amore e d’accordo, di essere solidali e di volersi un gran bene. Dal canto suo, l’italico cliente, si rassegna a votare ancora per Antonio (che fa quel che può) e ad  accendere l’ennesino cero votivo al cospetto di San Giustino (il contadino). Patrono dei polli spennati.

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“GaroFaq”.

garofaq

Il Garolfo pensa, molto banalmente, al fatto che per ottenere delle risposte è necessario porre delle domande. Da indirizzare, perché no, a coloro che fanno, delle risposte alle domande, il vero esercizio di un’arte.

T: Topolino; G: Garolfo.

T: “Buona sera, sono Topolino, in cosa posso servirLa?

G: Buona sera, signor Topolino, sono il signor Garolfo e dovrei porLe un quesito, anzi, due.

T: Certo, mi dica, signor Garolfo.

G: Vorrei conoscere la data dalla quale omissis ha reso operativa la rimodulazione dei vecchi piani tariffari (di cui ampiamente si è discusso da queste parti N.d.G. 1 ). Sa, da qualche tempo, questa meravigliosa rivoluzione copernicana è passata sotto silenzio.

T: Perchè Le interessa? (Il tono diviene sgradevole, quanto il rumore di un trolley trascinato sui cubetti di porfido alle tre del mattino, sotto la finestra di casa N.d.G. 2).

G: Mah, sa…  .Quando una porzione di bignè farciti che in passato si è acquistata a cinque ad un certo punto viene a costare sette, è quantomeno interessante scoprire dove si collochi temporalmente il certo punto.

T: Mmm attenda un attimo…  . Non lo visualizzo.  Perché il sistema non me lo dà. Dovrebbe richiamare domani, in attesa, entro stanotte, dell’attivazione dell’aggiornamento dell’applicativo che adesso non va (?!). Comunque riprovo, La metto un attimo in attesa.

G: La prego solamente di non abbandonarmi con la musica e le promozioni in sottofondo nella speranza che mi precipiti a togliere l’arrosto dal forno riattaccando… .

T: No, no, abbia fiducia…

[quattro minuti, circa, di note ritmate e proposte commerciali imperdibili].

T: Grazie per l’attesa. La rimodulazione (aumento, N.d. G 3) del suo piano tariffario è operativa dal 17 novembre.

G: Mille grazie, molto cortese. Avrei la seconda domanda. Quando omissis ha annunciato la svolta epocale di cui stiamo parlando, mi sono destato dal torpore consumistico che mi avvolgeva ed ho deciso di ridurre allegramente (e drasticamente) chiamate ed SMS. Da allora mi risulta praticamente impossibile trovare nel menù vocale la retta via per poter dissertare con qualcuno di voialtri.  Forse è la sorpresa che omissis riserva al consumatore parco… .

T: No, La devo smentire. Tale strategia non è assolutamente contemplata tra le politiche commerciali di omissis. In ogni caso,  questa sera è riuscito a contattarci… .

G: Mah, non direi. Sto chiamando da un’utenza che non è la mia. Il mio numero è il 349 xxx xxxx.

T: Il problema potrebbe essere legato ad un disallineamento tra il telefono e la SIM (?).

G: Ma io non ho cambiato il telefono recentemente, non capisco cosa si potrebbe essere disallineato…  .

T: Sono cose che possono succedere. Le consiglio di inserire la SIM in un altro telefono e fare un controllo incrociato.  Però non ora, perché i terminali sono bloccati. Magari domani. In alternativa sarà necessario resettare (!) la sua SIM (e vedersi così attivati i milioni di servizi inutili faticosamente disdetti in anni di defaticanti conversazioni con i colleghi di Topolino, N.d.G. 4).

G: Va bene, La ringrazio, proverò.

T: A risentirci, grazie per averci chiamato”.

Il Garolfo osserva il proprio apparecchietto nero e si rende conto di non avere alcuna voglia di scrutarne le viscere per estrarre il magico chip colorato. Pensa che un riscontro tempestivo dei risponditori di professione significherebbe avere un curriculum di chiamante Top Club, inviare messaggini in quantità Top Club; insomma, essere un cliente Top Club, con addebiti Top Club. Il Garo pensa che la miglior cartina di tornasole per misurare quante monetine si buttano per chiamare con il telefonino, non sia consultare l’estratto conto on line. Bensì contare i secondi (o i minuti) intercorrenti tra la composizione del numero magico e: “Buon giorno, sono Miss Paperett, in che cosa posso esserLe utile?” Il rapporto, ovviamente, è di proporzionalità inversa.

P.S: Omissis, però, è anche in grado di mostrare il magnanimo lato di Robin Hood Company.  E comprendere la congiuntura economica negativa in cui versano i propri clienti (non Top Club, naturalmente). Si commuove, così,  nel ricevere i seguenti messaggini, sul proprio umile, obsoleto terminale.

100 Mercedes SLK, molte RICARICHE, tanti PREMI! Lasciati premiare da omissis, puoi vincere! Invia SLK al xxx! Acquista un contenuto costo 1 Euro reg: omissis.it”  (ricevuto in data 10 gennaio 2009, ore 18.00.50).  Il Garo già immagina lo sguardo del garzone di fiducia alla richiesta di poter comperare un contenuto (in luogo di un classico, sicuramente più gettonato contenitore…).

Per te Chrismas Card Parole a 1 Euro anziché 5 Euro! Quello che spendi per chiamare in Italia, ti verrà restituito con una ricarica omaggio. Chiama il xxxxx entro 20/01” (ricevuto in data 7 gennaio 2009, ore 15.35.26).

Benvenuti nel futuro. Dove la coda davanti al negozio di articoli sportivi per l’apertura dei saldi è solamente un ricordo. Oppure, nella peggiore delle ipotesi, lo strazio dell’attesa è lenito comodamente seduti in una fiammante vettura sportiva tedesca, parcheggiata con le quattro frecce in terza fila, o sul marciapiede… .

Aggregazioni semplificative (tre).

Quando un innamorato fiuta che la fiammella-passione della dolce metà si affievolisce, scova tutti i modi per ravvivarla. Allo stesso modo, l’innamorato-Gestore si scuote dal torpore, fornendo fastidiosa prova della propria presenza. P: Paperina; G: Garolfo.

P: “Buon giorno signor Garolfo, sono Paperina di (omissis) e La disturbo, avendo Lei manifestato insoddisfazione per il servizio da noi fornito. Se vuole possiamo valutare insieme quale piano tariffario sia più congeniale per la tipologia di traffico che Le è propria.

G: Sono tutt’orecchio, signora Paperina.

P: Le propongo la Easy Day Special, con la quale potrà parlare con tutti a soli 15 cent al minuto e senza scatto alla risposta!

G: Grazie signora Paperina, la tariffa già la conosco. Se non sbaglio sono anche previsti 15 (quindici!) cent per gli SMS, oltre all’obbligo di una ricarica al mese.

P: Certo, sig. Garolfo, una ricarica di qualsiasi importo. Ma, signor Garolfo, io vedo a terminale che Lei, comunque, già effettua almeno una ricarica al mese.

G: Molto gentile, signora Paperina, ma un conto è scegliere di ricaricare, un conto è dover ricaricare. Eppoi, signora Paperina,  se (omissis) decidesse in futuro (puro ed astratto esempio di scuola, s’intende) di eliminare i tagli di ricarica di minore importo, la locuzione qualsiasi perderebbe un pochino di vigore, non trova?

P: Si, signor Garolfo, ma sa, del futuro non vi è certezza…

G: Eh, si, grazie, signora, ma non mi interessa. Piuttosto, signora, vorrei recedere gratuitamente dal contratto ed avere il rimborso del credito residuo perché la vostra aggregazione semplificativa non mi è piaciuta un granchè.

P: Certo, signor Garolfo, è sufficiente compilare un modello e spedirlo ad (omissis…).

G: Se non sbaglio, signora Paperina, questo modello, prevede l’acquisto di una Carta Servizi dell’importo di 8 (otto!) euro…

P: (attesa..). Le confermo che è così, signor Garolfo. Il recesso è gratuito, ma per il rimborso del credito residuo ci sono da coprire dei costi per la gestione della pratica.

G: Ah, bene (?!)… Grazie, buon lavoro.

P: Pluto; G: Garolfo.

P: Buon Giorno, signor Garolfo, sono Pluto di (omissis) e La disturbo, avendo Lei manifestato insoddisfazione per il servizio da noi fornito, al fine di…

G: Buon giorno, signor Pluto di (omissis). Mi perdoni se La interrompo, ma non più tardi di ieri mi ha chiamato la Sua collega Paperina, la quale, molto gentilmente, mi ha già erudito su quelle che potrebbero essere le mie esigenze di consumatore. Le risparmio, quindi, cinque minuti di lavoro. Vorrei solamente avere conferma sul “costo gratuito” per il recesso con rimborso. Sa, è un mio pallino, non ci dormo la notte.

P: Va bene, signor Garolfo, mi premuro di informarmi e richiamarLa.

Il giorno seguente…

P: Come vede (sente), signor Garolfo, sono stato di parola e ho richiamato.

G: Lei è molto gentile, signor Pluto. Mi dica.

P: Mi sono informato ed in effetti il recesso e relativo rimborso del credito residuo con assegno di traenza prevede l’acquisto di una Carta Servizi del valore di otto euro. Tuttavia, per non guastare gli intercorsi, buoni rapporti commerciali, Lei, potrà barrare la parte del modello che prevede l’inserimento del codice Carta Servizi, spedirlo a (omissis) ed ottenere così il rimborso senza costi.

G: Grazie, signor Pluto, grazie infinite. E non dimentichi di ringraziare, con estrema deferenza, da parte mia, anche l’intera dirigenza di (omissis).

Il Garo è raggiante. L’evento è degno di rilievo. Si affretta a stappare una bottiglia di spumante della miglior riserva e brinda, già ebbro di gaudio, al suo recesso-rimborso gratuito ad personam. Pensa al “ci siamo lasciati  ma siamo rimasti amici” di adolescenziale memoria.  Osservando il fine e trasparente perlage della pregiata bevanda, lascia galoppare libera la propria mente fino al ricordo del gettone telefonico ed al significato della sua caratteristica feritoia. In origine, forse, i vecchi, grigi telefoni a ghiera erano stati progettati per spaccare il gettone e trattenerne metà in caso di mancata risposta dell’interlocutore. I tecnici della SIP. Quelli, certo, erano i veri pionieri dell’ingegneria tariffaria….

Il “Garo” ha deciso di aderire all’iniziativa generale  programmata per i giorni dell’ 8 – 9 settembre. Per lui non sarà un’esperienza particolarmente provante, visto che da qualche tempo ha deciso di rendere l’astensione personale, di fatto, perpetua. Per poter così tornare al buon, vecchio, caro “come stai“, in luogo del vuoto  e impersonale “dove sei“.

Oltre alle amenità sopra riportate, la saga delle “Aggregazioni semplificative” si compone anche dei post “Aggregazioni semplificative (uno)” e “Aggregazioni semplificative (due)”.

Aggregazioni semplificative (due).

Praticamente a fagiuolo. Il Garolfo riceve un SMS P&P (tipo Pubblicità progresso, N.d.G.), del tenore seguente.

Fai un gesto di civiltà. Se hai ricevuto da (omissis) un SMS che parla di riallineamento delle tariffe” (=pagare di più), chiama il 190 e chiedi le modalità per recedere da (omissis). Attenzione. Non chiedere la portabilità del numero. Ma come recedere. Forse ci ripensano. Fai girare questo SMS.

Pensa che il rapporto con il proprio Gestore è paragonabile agli amori agostani dei tempi che furono. “O te o nessun’altra”. Decide allora di porre fine al proprio stato di innamoramento (post) passionale. Dopo svariate promesse da marinaio di un manipolo di telefoniste/i e responsabili dell’Ufficio Marketing, vengono  finalmente trasmessi, da uno di loro,  un paio di documenti, il secondo dei quali è così intestato: “Dichiarazione di recesso – richiesta rimborso credito“. Il Nostro sgrana gli occhi unendo, nella lettura, le parole della prima riga: “La gestione delle richieste di recesso e rimborso prevedono un costo a carico del cliente che verrà addebitato tramite acquisto di Carta Servizi. Ricorda allora le parole sulla gratuità della sua (ex) innamorata/Gestore (si veda “Aggregazioni semplificative uno”). Si sente ferito. Tradito. Ingannato. Menato un pochino per il naso. Come se, rincasando prima del previsto, avesse trovato la propria bella a letto, poco vestita, finestre aperte con tende svolazzanti, canottiera bianca a righe appesa al pomello ottonato del letto in ferro battuto, scarpa da uomo in pelle nera sul davanzale che custodisce un calzino bianco.

Il Garolfo pensa, allora, che se quello di cui si tratta è un Recesso gratuito, allora è meglio utilizzare la Carta servizi per accedere alla toilette ed infine porre fine alla procedura tirando con forza e decisione la (re)catenella.  Che, in soldoni, significa bla bla e messaggini solo quando realmente indispensabile.

Per gli ulteriori sviluppi:  “Aggregazioni semplificative (tre)”Genky’s blog, che il Garo ringrazia per la collaborazione.

Aggregazioni semplificative (uno).

Il Garolfo riceve un messaggino agostano dalla sua Compagnia Telefonica “di fiducia”. Prima di consumare il pasto quotidiano legge sul giornale un comunicato dal medesimo tenore dei centosessanta caratteri.

“(omissis) informa che a partire dal 1 ottobre 2008 procederà ad aggregare alcuni vecchi piani ricaricabili non più sottoscrivibili (elenco a piè di pagina), con l’obbiettivo di semplificare il proprio portafoglio (*) di piani tariffari, nonché rendere nuove tipologie di servizi e promozioni accessibili a tutti i propri clienti. I clienti interessati potranno in qualunque momento scegliere gratuitamente uno dei 5 piani tariffari della attuale offerta di (omissis), oppure scegliere, entro il 30 settembre, il nuovo piano Easy Day Special che permette di parlare con tutti a 15 centesimi al minuto senza scatto alla risposta e con tariffazione sugli effettivi secondi di conversazione. Inoltre, entro il 30 settembre, i clienti con tali profili tariffari avranno la possibilità di attivare gratuitamente la promozione Infinity per parlare gratis con tutti i numeri (omissis) dopo il primo minuto di ogni chiamata. Sono a disposizione il numero gratuito 42593 e il sito (omissis) per conoscere le condizioni dei piani e le modalità della suddetta semplificazione, avere maggiori informazioni su come effettuare il cambio piano gratuito, attivare la promozione o esercitare gratuitamente il recesso ai sensi dell’art. 70.4 del d.lgs. 259/2003″.

(*) Il verbo più appropriato da affiancare al portafoglio dei clienti è sicuramente diverso. N.d.G, nota del Garo.

Il Garo è dispiaciuto. In fondo al suo Piano telefonico un pochino era affezionato. Cerca di accettare l’ineluttabile ed all’improvviso, colto da un senso di francescana carità, si allaccia gratuitamente le scarpe, chiude a sbafo l’uscio di casa, inforca, sempre senza pagare alcunché, la propria fida due ruote, dirigendosi in centro. Saluta gratuitamente il garzone di fiducia il quale, a sua volta (sempre a titolo gratuito), contraccambia. Pensa che l’alone mistico che lo circonda potrebbe addirittura conferirgli virtù miracolose. Come quella di cogliere, tra le amene informazioni scandite da una meccanica voce femminile pre-registrata, anche le modalità per esercitare, senza costi, il recesso.

Per gli sviluppi il Garo vi invita a visitare anche “Aggregazioni semplificative due” e    “Aggregazioni semplificative tre”